domenica 2 settembre 2018

Come gestire un bambino iper sensibile e iper emotivo

Ad essere sincera io non lo so.
Dopo 6 anni l'unica conclusione a cui sono arrivata oltre alla pazienza infinita, l'aumento esponenziale di empatia in una madre cinica e poco avvezza alla comprensione e condivisione delle emozioni è chiedere aiuto.

Quando figlio grande era piccolo piangeva se qualcuno lo toccava, se qualcuno lo prendeva in braccio, se qualcuno gli diceva qualcosa che non gli garbava, se si trovava in mezzo a gente che non conosceva o in una situazione nuova. E non era capriccio, era la reazione ad una situazione che non sapeva gestire in nessun altro modo. Lì il problema non era lui, era far capire agli autolaureati in pedagogia e psicologia infantile che dovevano lasciarlo in pace e che le sue reazioni non erano dovute alla vita da eremita che noi inetti genitori gli facevamo fare.

Fortunatamente al nido e alla scuola dell'infanzia abbiamo incontrato delle bravissime educatrici/insegnanti che l'hanno capito e soprattutto l'hanno aiutato ad affrontare tutte queste "difficoltà"

La sua ipersensibilità non è comunque cambiata, piange sempre per un nonnulla e si dispiace terribilmente per le ingiustizie, e come ogni altro bimbo ha difficoltà a gestire le emozioni.

Quando un paio di mesi fa mi sono trovata con un figlio che piangeva pensando che io o il padre dovessimo morire da un momento all'altro se non eravamo tutti assieme, ho pensato, "è una fase"
Quando ha iniziato a non voler venire più in gita con me perché se morivo lui restava li da solo, a chiedere se papà conosceva la strada per arrivare nel luogo dove eravamo diretti senza di lui, a chiedermi ogni 5 minuti di orologio, da una stanza all'altra se stavo bene, a chiedere se mi ero portata il cellulare e se papà aveva il telefono, ho pensato "però che palle, sta esagerando"
Quando ha voluto imparare a chiamare papà con il cellulare, quando ha iniziato a chiedere terrorizzato "cos'è?" ad ogni rumore diverso a casa o in auto, a non voler passare sui ponti (dopo Genova) a chiedermi cosa trasporta ogni camion che abbiamo davanti e a volerlo superare (dopo Bologna), quando ho iniziato a trovarlo nascosto a piangere in qualche stanza o a trovarlo piangente sotto la doccia ho pensato "merda"

Settimana scorsa, come dicevo nell'altro post, ho avuto la sfacciata fortuna di poter parlare con qualcuno che con i bambini ha avuto parecchio a che fare. Ho avuto la conferma di quello che pensavo. Non è una fase, non è un periodo, non è normale e non e "anche il mio mi fa domande sulla morte". Mio figlio è andato in ansia, è andato in tilt. Certo, c'è stata una causa ma ormai è così e ora possiamo solo lavorare perché la situazione passi, perché il mio piccolo bimbo ritorni quello di prima e la smetta di piangere sotto la doccia.
E se non passa chiederemo ancora aiuto.

15 commenti:

  1. si ok chiedi aiuto, ma forse non fargli guardare la tv e le notizie che trasmette potrebbe essere già un inizio

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    1. Leggo del sarcasmo nel tuo commento. Che avrebbe anche senso se quello che dici fosse vero. Ma noi la tv non la guardiamo visto che non l'abbiamo. Semplicemente viviamo in mezzo ad altre persone e quindi i bambini sentono e vedono, e poi fanno domande.

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    2. no no, zero sarcasmo giuro. credo che un bambino piccolo debba stare al riparo dalle brutture, soprattutto se così sensibile. perchè secondo me c'è principalmente molta sensibilità in lui. tutto qui.

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  2. Ussantissima mi dispiace molto... E comunque ora, oltre a capirne la causa, occorre lavorare per dargli tutte le certezze di cui ha bisogno...

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  3. Cucciolo....Capisco pensare "però che palle, sta esagerando" anche Matteo è sensibile, non ai livelli del tuo, ma piu' che altro sono io che come te sono molto sarcastica e ironica e cerco di sminuire e sdrammatizzare...Già se sai la causa che ha scatenati tutto sei già un passo avanti...In bocca al lupo!
    Com'è andato il we!??!Manu

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  4. Piccolino! Anche da noi hanno accusato il colpo del ponte e del camion, pure noi ci siamo chiesti dove l'abbiano sentito ed è stato il parlare dei nonni, delle maestre e anche il nostro durante la cena.
    Cercherei qualcuno che ti possa aiutare, una psicoterapeuta per bimbi, non sono esperta in queste cose ma esisteranno pure...

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  5. @francesco. Allora ho frainteso io. Comunque condivido e per ora non si parla molto di quel che succede nel mondo.Magari.sbagliando, ma per ora è meglio così
    @spetti hai ragione, anche se dare certezze ad una testolina così non sarà facile.
    @manu il weekend bene. Tra l'altro nessuna crisi e solo tanti "papà sta bene? Lo chiamiamo?"
    @Sara abbiamo qualcuno a cui appoggiarsi se fosse il caso e che lui già conosce. Comunque la psicologa dice di aspettare l'inizio della scuola, che l'ansia per questo nuovo inizio potrebbe avere amplificato il tutto

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  6. Ho letto questo post con un nodo in gola.
    Da madre, non so cosa farei se tutto questo riguardasse Lorenzo.
    L'unica cosa che mi sento di dirti è di mentirgli, trmporaneamente, giurandogli di essere immortale e, al tempo stesso, di coccolarlo il triplo di quanto tu non lo abbia già fatto finora.
    Un abbraccio.

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  7. Stai raccogliendo i frutti di anni di urla selvagge,con questo figlio.

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    1. Il coraggio per fare certe affermazioni, dimmi, dove lo trovi?
      Anna

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    2. Anonimo palesati almeno!!!che ti viene facile a scrivere ste bestialità se poi nn ti firmi...........rosalba

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  8. Veramente un brutto commento, tra l'altro in anonimo (ovviamente)...

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  9. Io credo che le urla selvagge le abbia subite l'anonimo.
    E i risultati sono sotto gli occhi di tutti...

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  10. Grazie a tutte. Ma questo anonimo non merita veramente niente

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