giovedì 28 giugno 2018

Come trasformarsi da ragazzina sociopatica e timida a mamma quasi normale

Ho questo post in testa da tantissimo tempo, ora vediamo se mi esce bene o na schifezza, che io penso sempre di avere un sacco di cose da dire e poi quando scrivo mi blocco, oppure penso di scrivere due righe e poi butto fuori un poema, ma quello di solito succede se scrivo di sera.

Io da piccola ero asociale, ma soprattutto timida.
Mi ricordo un episodio su tutti
Festa nel paesino dei nonni
Giochi organizzati per i bambini
Io in lacrime in braccio a mia madre e l'animatore che tenta di convincermi ad andare.

Con gli anni non è che le cose siano cambiate molto.
Quando ho iniziato a giocare a pallavolo per me è stata una tragedia, non riuscivo a legare con nessuno, non parlavo con nessuno e giocavo pure male.
Gli anni dell'adolescenza poi sono stati quelli più duri. uscivo con la mia migliore amica e passavo la serata con lei che teneva banco e io che facevo tappezzeria. All'epoca pensavo che passare il sabato sera per locali, magari a prendere freddo e sbevazzare fosse l'unica scelta possibile per una della mia età. Ancora batto la testa al muro pensandoci, perché in realtà sarebbe bastato preferire altre amicizie  o essere un po' più determinata e sicura di me. Ne è prova il fatto che quell'amica li continua a passare le sue serate libere in giro per feste e locali mentre io, bhè io mi diverto con altro.

Con l'età sono un po' alla volta migliorata anche se in situazioni nuove o quando devo conoscere o presentarmi a persone nuove accuso il colpo, con tachicardia e ansia, pertanto evito queste situazioni come la peste

Quando sono rimasta incinta e quando poi è nato il grande però le situazioni "critiche" sono aumentate esponenzialmente. A partire dal corso preparto, alla degenza in ospedale agli incontri al parchetto.
Urgeva quindi un rimedio.
Ora io sono rimasta io, e vado in ansia come prima, ma mi sforzo. Mi sforzo veramente tanto, mi sforzo quando vado alle riunioni di nido/asilo, mi sforzo partecipando alle attività di scuola, mi sforzo facendomi incastrare a cene di lavoro dove piuttosto che andare mi taglierei le vene. E mi sforzo anche di parlare, perché poi il problema di fondo resta quello, riuscire a parlare del nulla con degli sconosciuti o con dei conoscenti.
Nel tempo ho adottato delle piccole tecniche per superare gli enormi ostacoli, inesistenti, che mi trovo davanti.
- Se ci sono i bimbi va già meglio, il grande fino ad un paio di anni fa mi stava attaccato alle gambe per due/tre ore prima di lasciarsi andare, ora è la piccola a farlo, anche se per meno tempo, quindi mentre loro si ambientano lo faccio anche io, e se c'è un genitore di figli piccoli è facile trovare di cosa parlare. Io quindi sfrutto i bimbi, e se la situazione lo permette me li porto proprio perché così mi danno sicurezza
- Cerco di arrivare in anticipo. Per esempio ad un corso cerco di arrivare prima, così posso vedere la sala scegliere il posto e vedere le persone arrivare salutando chi conosco. Se arrivo tardi è il panico, entro, non guardo nessuno e mi siedo alla prima sedia libera senza nessuno a fianco. Non saluto nessuno passando pure per maleducata. Alle feste, pranzi o cene faccio uguale, solitamente conosco chi ci invita quindi arriviamo puntuali (non serve arrivare in anticipo, tanto solitamente gli altri sono sempre in ritardo), prendo le misure dell'ambiente e posso affrontare una persona alla volta man mano che arrivano.
- Cerco di mettermi in situazioni critiche da sola, in modo da farci l'abitudine. Tipo iscrivermi al corso di nuoto in piscina, partecipare alla recita dell'asilo, accettare inviti da conoscenti, invitare conoscenti a pranzo. In questo modo sono preparata a cosa affrontare, l'ansia è sempre alle stelle la prima volta, ma la seconda va già meglio e intanto mi alleno a comportarmi da animale sociale.
Devo dire che questi accorgimenti servono, perché qualche nuova amicizia si riesce a fare, perché così i miei bambini saranno un po' più a loro agio in situazioni simili e non andranno nel panico più totale come fa la sottoscritta.

Poi oh, noi siamo sempre quelli che quando c'è veramente troppa gente si defilano in un angolino, ma non si può pretendere troppo.

7 commenti:

  1. Quanto mi ci rivedo...infatti per tutti avevo un caratteraccio e anche adesso mi salvo perché sono un po' social e ho il Tato che in casa ci sta il.minimo indispensabile io ho gioito quando ho scoperto la pizza a domicilio e la possibilità di vedere le serie tv sul pc o comprando dvd ora io come Matteo per uscire è una lotta ma una volta fuori non abbiamo fretta di tornare a casa! Tu hai fatto un gran bel lavoro e da ragazzi è facile farsi affascinare da chi è più popolare non si deve fare molto altro noi un po'più timidi

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    1. A me piace uscire ma con i figli o amici stretti

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  2. Stesso carattere...
    ora ad esempio sono qui a mare da 1 settimana...È non ho parlato con nessuno.Non me la tiro. ...ma ho abbastanza vergogna di intavolare una conversazione.

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    1. Ti capisco. È un anno che abbiamo traslocato e io tanto più in là del buongiorno con il vicinato non vado

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  3. Mi ci ritrovo in tutto e capisco benissimo..è una lotta la mia soprattutto per i bimbi..è vero che partecipiamo a feste eventi eccetera ma poi chiusa la scuola siamo sempre tra d noi a casa non invito mai nessuno e non vado io..non riesco mi blocco e sto meglio così..sei più brava d me in questo 😉

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