lunedì 4 dicembre 2017

Rincorrere il tempo

Sono una persona puntuale.
Così puntuale che se mi accorgo di non riuscire ad arrivare in anticipo, ma in orario, ti avverto che sono in ritardo. Perché nella mia mente, se dobbiamo vederci alle 11, vuol dire 10.45.
Questi giorni invece sono riuscita ad essere sempre in ritardo.
Sul programma prefissato e agli appuntamenti.

Oggi sono riuscita ad arrivare in ritardo al lavoro, di un'ora.
Causa auto in panne.
Dopo la pausa pranzo contavo di arrivare in orario, infilandoci anche spesa e la deviazione a casa di un'amica, per ritirare della documentazione per una pratica.
Sono arrivata in ufficio con 45 minuti di ritardo.
E sono ovviamente agitata e nervosa, e non mi piace, stasera poi non posso recuperare per impegni presi e quindi vedrò di recuperare domani.
Che poi recuperare cosa non si sa, visto che sulla carta sono libero professionista.

Ma sapete cosa, oggi mi importa fin la.
Perché i 45 minuti sono serviti per ascoltare un'amica in difficoltà, e anche se io mi sento sotto un treno, che certe cose non vorresti mai sentirle, spero che a lei abbiano fatto bene e si sia sfogata almeno un po'.

2 commenti:

  1. Per la puntualità sono sempre in ansia pure io, anzi mi metto auto-ansia due ore prima dell'appuntamento!

    RispondiElimina
  2. lo dico sempre Matteo ricorderà sempre queste parole "Dai che è tardi"...Se sono sola sono superpuntuale perché mi viene l'ansia! Col nano e tato il ritardo è assicurato!

    RispondiElimina