Riflessione e aggiornamenti

Intanto grazie a tutte,
le vostre risposte fanno bene  a cuore e mente, e mi sento capita.

Io purtroppo ho questo problema per cui non ho ancora imparato a conoscermi bene, come in questo periodo, so che non sto bene e so di essere al limite, ma non so di cosa ho bisogno.
Se penso di chiedere del tempo per me inizio subito a trovare dei validi motivi per cui non farlo.
Ad esempio, se penso che il sabato o domenica mattina il non marito può prendere i bimbi e andarsi a fare un giro, so che il tutto può durare due ore perché lui torna a notte inoltrata e ha oggettivamente bisogno di dormire, e in quelle due ore che rimarrebbero libere io so che non sono capace di rilassarmi, ma sfrutterei la situazione per tirarmi avanti con qualche faccenda.
Se penso che posso essere io ad andarmi a fare un giro da sola, anche in montagna, mi viene una specie d'ansia per cui so che quando torno ho comunque tutto da fare, e per tutto intendo le cose che faccio/voglio fare esclusivamente io, e quindi rimando.
Se penso di chiedere a mia madre di tenermi i bimbi un paio d'ore, magari per una cena con un amico, subito mi dico "non è una cosa indispensabile, non devo lavorare, posso fare a meno, e risparmio pure i soldi della cena"
Se penso di uscire la domenica o il lunedì che il non marito arriva verso le 21.30 -22.00 so che il giorno dopo sarei a pezzi tutto il giorno e rinuncio

E' un problema solo mio lo so.
Il mio compagno mi ha dato delle soluzioni, anche se non immediate. Tra un mesetto ci sarà la possibilità che qualche giorno alla settimana lui vada al lavoro alle 18.00, e si recuperi i bimbi all'asilo. Così io avrei un po' di tempo per me.

Quello che per me è frustrante è avere l'impressione di non fare mai abbastanza.
Vedo tutti che ce la fanno e noi arranchiamo, in tutti i sensi, nella gestione della casa, economicamente e come coppia. E mi sento soffocare perché non ho mai momenti per me, o sono al lavoro o sono con i bimbi, da sola, qualsiasi cosa va fatta io la faccio con loro. Anche mentre guardo un film sto facendo qualcosa, non leggo un libro da un sacco di tempo, solo fumetti da un mese, che sono piacevoli, si, ma andare in biblioteca con calma, senza due pulci al seguito e scegliere un libro, che poi riuscirò a leggere, magari.

Quello che devo fare, io credo, è rendermi conto che facciamo il possibile per noi in questo momento, anche se mille cose, anche importanti, rimangono indietro.

Che se la bimba piange quasi ininterrottamente la sera per quattro ore basterebbe abbracciarla senza sosta per un quarto d'ora senza pensare ad altro, che nulla è più importante.

Che se il non marito va a letto alle 4 di mattina non posso pretendere che si alzi alle 9.

Che se la casa non è sempre in ordine e pulita non è colpa di nessuno, più di così non possiamo fare, ne io ne lui.

Concludo dicendo che a casa nostra le cose si fanno al 50%.
Ci sono poi cose che io non faccio mai, come portare fuori la spazzatura, preparare il fuoco e caricare la legna, o il pranzo di cui si occupa quasi esclusivamente lui.
E ci sono cose che lui non fa mai come stirare, piegare e lavare i vetri, ma perché su questo sono rigida, voglio che vengano fatte in un certo modo e lui invece è approssimativo.