mercoledì 22 febbraio 2017

Parlare al muro

I miei programmi di attività serale continuano a slittare, per questo ieri mi sono ritrovata a stirare invece di fare corsi.

L'ansia sta lentamente prendendo il sopravvento.
I miei sbraiti per un costume messo sbagliato ne sono la prova, i miei attacchi di ansia/panico serali un'altra.
In realtà non so se ho attacchi d'ansia.
Ricordo alle superiori, non avevo studiato molto per un compito con il mio professore preferito, mi ero messa la sera prima tardi a studiare. La paura di non farcela e di deluderlo mi aveva mandato in panico, fiato corto batticuore e lacrime. IO l'avevo definito un attacco d'ansia.
Ora siamo al batticuore e fiato corto, e una grande agitazione che batterei la testa al muro.

 Comunque sto tergiversando.
Al lavoro in ufficio non so che fare.
Le cose da fare sono davvero tantissime, ma devo sempre aspettare qualche imbeccata o controllo del "capo" visto che è lui che tiene i contatti e firma.
Lui continua a dirmi di chiamare qualcuno che ci dia una mano, ma io non saprei proprio cosa fargli fare.
Ieri sera l'ultima mezz'ora non sapevo cosa fare. Volevo chiamarlo per chiedergli una cosa, ma sapevo che mi avrebbe risposto che non è urgente.
Così ieri sera ho pensato cosa fare e ho deciso che oggi gli avrei parlato, mi ero preparata un gran bel discorso.
Devo essermi convita talmente tanto che stanotte, anzi stamattina l'ho sognato e ho sognato tutto il discorso che avrei fatto e nel sogno mi dava ragione.
Ho aperto gli occhi un secondo dopo, le 6.45, non avevo sentito nessuna delle 6 sveglie precedenti. Mi sono alzata di corsissima e alle 07.01 ero in ufficio.
Lui è arrivato e mi fa "con cosa vai avanti?"
E li sono partita gli ho detto che ho parecchie cose pronte ma deve controllarle, che ho preparato pratica x e lui, come previsto, mi ha detto che non è urgente, e si è agitato che lui non ha tempo.
Bhè non vi tedio con la conversazione ma alla fine si è agitato e se ne è andato tutto brontolante.

Ero in preda allo sconforto, con davanti una mattinata di piccoli lavoretti inconcludenti.

Ma poi è tornato
E mi ha delegato delle cose, ha controllato ciò che c'era da controllare.

Quindi forse una speranza c'è.

Per l'ansia che faccio? mi butto da un ponte?

4 commenti:

  1. Nia no. Devi solo avere chiaro cosa fare, un programma!
    Hai provato a mettere per iscritto le cose in base alla matrice importante/urgente?
    Sembra una cavolata e all'inizio è una noia scrivere tutto ma aiuta davvero a lavorare in modo focalizzato e piano piano diventerà naturale e la carta non servirà più!

    Attenzione però a tenere conta di cosa è importante/urgente per te ma anche per il tuo capo....perchè a volte abbiamo percezioni diverse!

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    1. O certo che ho fatto una lista e gliela ho anche mandata. Riscontro zero.
      Io so cosa è più urgente, ma se le pratiche urgenti sono pronte che aspettano solo il suo benestare non è che posso stare in contemplazione della vita senza fare nulla.

      L'ansia invece, non mi viene per nulla in particolare, è solo uno schiaffo in piena faccia quando meno me lo aspetto

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  2. Non mollare se ti piace e ti interessa perché poi magari ci riflette e capisce che hai ragione...Si prova a chiamare qualcuno e vedi quanti ne trova a quel prezzo e poi quella che rimane fregata sei tu! E a costo di diventare petulante ogni tanto rinfrescagli la memoria, tanto mica ci dividi casa con lui...

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    1. Non mollo no. Stavolta non mollo e do il massimo.

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