giovedì 3 novembre 2016

Uomini e donne... sogno o possibile futuro?

Non so se da quello che scrivo si capisce, a volte non so neanche se quello che scrivo si capisce, non sono mai stata molto brava a tradurre i pensieri in parole, anche se ci ho sempre provato.
Comunque, dicevo, io sono una piuttosto fissata con l'uguaglianza tra maschi e femmine, le pari opportunità e l'eliminazione di pregiudizi e preconcetti di ogni sorta, al riguardo.
Per questo mi agito parecchio quando sento certi commenti completamente ingiusti, sia verso una donna che verso una mamma, da quando lo sono diventata.

Per questo mi arrabbiavo e mi arrabbio quando mia madre o altri, mi dicevano che io da sola no, non era il caso che partissi per l'Australia, che no da sola no, non era il caso che andassi a Roma, che no,  da sola no, non è il caso che ogni 15 giorni andassi dal mio allora ragazzo in montagna con la neve, che da sola non è il caso che prenda i bimbi e guidi un paio d'ore in autostrada per farmi una gita, o semplicemente vada a qualche evento o festa da sola con i bimbi, che chissà la gente cosa pensa che una volta a settimana viene un amico a cena e il non marito non c'è.
E mi sono arrabbiata quando mia cognata diplomata e brava in quello che ha studiato non ha neanche provato a fare il lavoro per cui ha studiato, e mi sono arrabbiata quando ha deciso di licenziarsi dopo il secondo figlio per stare a casa, su pressione, credo anche di mio fratello, perché senno i figli chi li cresce.
E mi arrabbio perché mio fratello non fa giocare suo figlio con le bambole, e mi arrabbio se mio figlio mi dice che il rosa è da femmina e le femmine hanno meno forza dei maschi.
E divento una iena se al non marito scappa "ti ho lavato i piatti.. ti ho messo in ordine questo o l'altro"
E mi arrabbio tutte le volte che mi dicono che sono fortunata perché il non marito fa il suo dovere in casa e fuori.

Ho scelto un lavoro un po' ostico per le donne e spesso passo per la segretaria di.. e sempre specifico che non sono la segretaria di nessuno.

E no, la mamma non è sempre la mamma, se non quanto il papà è sempre il papà. E la mamma non deve sempre fare un passo indietro per favorire il papà, ma si cammina insieme e se c'è la possibilità di crescita per uno dei due l'altro deve fare di tutto per assecondarla.
E non possiamo pretendere l'uguaglianza fino a quando non saremo tutti convinti di questa cosa. E non possiamo credere che i nostri figli si trattino alla pari tra maschi e femmine se non vedono questo intorno a loro. Perché se è vero che i bambini imparano con l'esempio non possono imparare il rispetto e l'uguaglianza vedendo una mamma che fa mille e non si può mai lamentare e un papà che fa 500 e viene trattato come uno che fa 2000

Dovremo tutti capire che il tempo di una donna ha lo stesso valore di quello di un uomo, che il dolore di una donna è pari a quello di un uomo, che la sua stanchezza vale uguale così come il diritto di riposarsi. Che il tempo libero di un papà deve essere uguale a quello di una mamma.
Tutto questo non sarà mai possibile fino a quando il papà non sa neanche dove pescare i vestiti dei figli o peggio i suoi propri e fino a quando i papà non sapranno che i vestiti non si comprano da soli, la casa non si riordina in automatico e la cena non si prepara in autonomia, e che no, aprire una mozzarella non è fare cena, e neanche mettere su una pentola di acqua in attesa che qualcuno butti il sale e la pasta (che fatica eh)

Io ci credo, credo che l'uguaglianza sia possibile ma è la nostra testa che deve cambiare in primis. Innanzitutto quella delle donne che devono smettere di sminuirsi o, al contrario, di credere che senza di loro la famiglia/ufficio/casa/mondo non va avanti. E poi quella degli uomini che devono smetterla di fare le vittime e piangersi addosso, rimboccarsi le maniche e darsi da fare.

P.S. Chi vuole si senta pure preso in causa dal mio post, io la penso così e nessuno mi farà cambiare idea. I confronti sono bene accetti i "poverino, ma lui è via tutto il giorno, io sono a casa di più, i bimbi vogliono me ecc. " quello no, sono scuse
E' solo questione di abitudine ed EDUCAZIONE.

24 commenti:

  1. ho capito quello che intendi e sono totalmente d' accordo con te.
    Probabilmente sembra contraddittorio perché io non lavoro fuori casa. ma noi sappiamo che è stato per tutta una serie di circostanze (scelte sbagliate mie), tempistiche sfortunate e anche per il desiderio di poter stare con i bambini. Di certo il mio ruolo non viene considerato meno e mio marito in casa sa gestire perfettamente se' stesso e i bambini..
    Mai uscita a cena da sola facendo i salti mortali per lasciargli tavola pronta, pentole fumanti e bambini lavati.
    Mamma e papà possono essere intercambiabili.. Chi dice di no se la racconta. ho una coppia di amici che viaggiano entrambi per lavoro (più lei e per periodi più lunghi) ed è solo questione di abitudine, la loro famiglia va' avanti e funziona perfettamente senza che la poveretta passi le domeniche a stirare o surgelare pasti in vista di una partenza. Lui ha due belle manine che funzionano e il cervello per gestire tutto.
    Ovvio se io adesso iniziassi a non esserci i miei bimbi subirebbero un cambiamento ma poi si adatterebbero come il resto della famiglia.
    Le generazioni prima vedevano la donna incapace di lavorare, viaggiare, vivere da sola.. Quelle di adesso la vedono che si ammazza di fatica fuori e dentro casa perché gli uomini "eh sono fatti così. È un bravo papà però e porta fuori la spazzatura. MI aiuta" e ne siamo pure orgogliose perché ci sembra di essere tanto in gamba!

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    1. Io invece quando esco x lavoro o altro lascio sempre tutto fatto e bimbi pronti x la nanna! Mi accollo più del dovuto d sicuro e qualche bugia me la racconto anche io, la verità è che ho1fondo d maschilismo che mai mi molla ma anche e sempre la percezione sbilanciata del nostro rapporto che nemmeno m lascia..poi mio marito coi figli fa tutto in casa se chiedo s muove ma ha idee su gestione figli/casa/procreazione molto molto scentifiche, particolari e che potrebbero essere fraintese, io sono d'accordo con lui per tante cose..l'equilibrio ce l'abbiamo ma niente, la cosa del dire devo fare che lui lavora io no a me non mi molla, 1po t invidio x come 6!

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    2. Se lui arriva alle otto e io devo uscire dopo dieci minuti naturalmente preparo io (quando torno però trovo a posto) ma se è di domenica che è a casa no, a una certa ora io mi preparo e lui va ai fornelli.. Si contano sulle dita di una mano le volte che è successo però mi rifiuto di trattarlo come un terzo figlio.

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    3. Ecco io mi sento in colpa se non faccio xk penso gia non lavoro in piu deve pure lavare piatti/cucinare..sono fatta male io lo so! Prima dei figli però lavoravamo entrambi e facevamo davvero 50 e 50..sono stati gli unici anni dove tutto era diviso e cucinava quasi tutte le sere! Io tornavo alle 18 lui alle 19/20 ed uscivamo tt e due alle 7..ricordo quegli anni come 1continua corsa e tt lasciato da fare nei week end! E pulivamo casa assieme io bagno e camere lui cucina e salone..spesa insieme..con Carlo poi i primi mesi non ha lavorato e faceva tutto anche alzarsi d notte ed io dormivo..tutto 50 e 50..poi ha iniziato a lavorare io no e lì i nostri equilibri sono cambiati..ma tanta responsabilità la ho io!!!

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    4. Ma la parità non è necessariamente il lavorare fuori casa entrambi, la libertà è la possibilità di scelta per entrambi allo stesso modo, senza pressioni esterne di nessun tipo.

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  2. Io la penso come te il problema nel mio caso è il cervello del marito nn so come farlo collaborare le strategie le ho provate tutte lasciato mutande sporche per una settimana, vestiti in bagno x giorni ma niente lui nn fa nulla se esce la spazzatura le rare volte poi dice ti ho uscito la spazzatura argggggg
    rarissimamente sparecchia la tavola e aggiunge ti ho sparecchiato la tavola quindi consigli? io ho proprio gettato la spugna e dove arrivo metto un punto enorme!

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    1. Io sarei molto categorica, non fai la tua parte? torna da dove sei venuto, anche se in generale non potrei stare con qualcuno così, cioè, mi sarei accorta all'inizio della convivenza di come andavano le cose e avrei stoppato al principio.

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  3. Siamo passate da un estremo a un altro, prima "ci venivano sconsigliate tante attività perché non stavano bene o non ne eravamo capacità" Adesso dobbiamo/vogliamo dimostrare che possiamo fare tutto e di piu'!
    Sono d'accordo con te su tutto metterlo in pratica mi risulta piu' difficile!
    Non sopporto nemmeno io che venga detto il rosa è da femmina e con la cucina e i trucchi della mamma non si gioca che sei un maschietto, o se volesse fare danza, se il Tato non trova i vestiti di Matteo è colpa mia che sono disordinata...Anche se sono tutti dentro un cassetto...Pero' esco con le amiche e per la cena si arrangia sia lui che il nano!E li trovo vivi, magari addormentati ma felici di aver passato un po' di tempo insieme!
    Ognuno deve trovare il proprio equilibrio...Ma si l'esempio è quello che conta e anche il fare e il dire hanno la loro importanza!

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  4. Qui mi tocchi un nervo scoperto. Sono passata da un ex marito che mi ha insegnato a fare tutto in casa a un compagno che proprio gnaaa fa a capire, crede che buttare una tovaglia e un mazzo di tovaglioli sul tavolo sia apparecchiare, e quando fa il caffè un terzo va sbrodolato e due terzi a noi. E tanto altro. Io periodicamente sclero - anche mio figlio 15enne ci mette del suo - e per lui "faccio la matta". E' stato educato così dalla madre e dalla moglie, a 51 anni come lo cambio?
    Mio figlio comunque cerco di spingerlo all'autonomia, in camera sua non ci metto piede e i vestiti se li sistema (ammucchia) da solo, e se necessario fa un piatto di pasta e saprebbe anche lavare per terra. Quanta fatica però...

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  5. Tolto le parole di bocca.
    Ho appena avuto una discussione ieri sul fatto che dovremmo prendere una baby sitter perché dal 31 non ho più il part-time.
    La risposta, per farla breve, è stata che devo sacrificarmi, stare a casa perché io sono la madre e le bimbe devono crescere con la madre. CHE COSA? dove sta scritto? non commento ulteriormente

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    1. Ti prego non cedere mai. So che sarà faticoso e sarà una fatica tutta tua ma non cedere a questo schifoso "ricatto". Poi sai come la penso al riguardo, in generale su di voi, e rinunciare al lavoro ti toglierebbe l'ultima via di fuga

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    2. No non ci penso nemmeno! Ho già contattato una baby sitter e la prossima settimana ci incontreremo. Volente o nolente dovrà accettare la situazione. Se non gli sta bene, che la trovi lui la soluzione, per esempio riducendo il suo orario lavorativo (visto che la ditta è la sua).

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  6. le bimbe crescano il lavoro quello nn lo ritrovi..........sicuro anche se uno se lo può permettere magari nn sarà sempre così!!!

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    1. Non è solo questione di poterselo permettere, è anche questione di soddisfazione personale

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  7. Io penso che tutto quanto hai scritto sia obiettivamente giusto e vero..ma che nella pratica c'è tanto da fare e le cose sono diverse da come scrivi..purtroppo!! Io non nego nessun gioco a Carlo che è cresciuto con la cugina e gioca con bambole e barbie, loro fanno mamma e figlio e Carlo fa il papà, ora con la sorella idem.io mai detto il rosa è da femmina ma da che va all'asilo lo ha iniziato a dire lui e io spiego no..
    Per la gestione casa io sbaglio perchè non lavorando mi sento in dovere d far tutto o quasi, mi accomodo sul suo essere bravo papà e non pretende troppo in casa..certo poi apparecchia e sparecchia, stende panni se chiedo e i suoi vestiti fa lui, io raccolgo metto sul letto lui piega e stira le sue cose..xk io non stiro per principio e se ha 1camicia fa lui..ma x il resto nn fa altro. Io ho scelto d non lavorare o cmq nn avere 1carriera e adattarmi alla famiglia, lavorando poche ore, xk i figli li ho fatti e me li.voglio crescere io, voglio seguirli portarli a sport aiutare nei compiti..non mi piace che a farlo siano altri, mio marito la pensa cosi anche lui, se avessi voluto far carriera lo avrebbe accettato ma a malincuore e d'altronde ci siamo sposati significa che la vediamo allo stesso modo. In parte io penso che la donna abbia maggior responsabilità a casa..se questa non lavora. Ovviamente se anche lei lavora fuori casa 8 o 9 ore la musica.cambia..ma è una scelta che io nonfarei mai proprio xk per me è giusto oltre che bello stare a casa ed occuparmi dei bimbi..ho dei ragionamenti 1po contrastanti ma 1po sono maschilista dentro e ci sto lavorando..

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    1. Sai, io lavoro, 8, 9 ore, o meno a giorni, o molti di più a volte, però i figli ce li cresciamo lo stesso noi e li porto pure a fare sport. Poi certo è fortuna nostra riuscire a gestirci gli orari di lavoro in funzione loro, però ecco, una cosa non preclude l'altra. Tornando al discorso sopra, in casa ci si vive tutti, i figli si fanno in due e ognuno fa la sua parte. Il problema maledetto è quello di eliminare i sensi di colpa che affliggono, sembra, solo il genere femminile.

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    2. Sensi di colpa, bingo! Sai cosa ho notato? Il 2 novembre mio moroso non lavorava, io ho fatto 8 ore e pensarlo a casa con le bimbe mi ha fatto un enorme piacere, pensare però le mie bimbe a casa con la baby sitter mi fa diverso, mi si apre una voragine nello stomaco, e sono proprio i sensi di colpa, il fatto di dover demandare a qualcun'altra la crescita delle mie figlie.. però poi ci ho pensato su, perché il senso di colpa è solo mio? Lui se lo "lava" dicendo che è compito mio stare con loro da che mondo e mondo e allora mi viene ancora più rabbia, perché lui è colpevole tanto quanto me.

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  8. cmq io credo ad esempio che se una donna lavora in casa ecco quello magari è il suo lavoro se io lavorassi in cas ann chiederei mai a mio marito di lavarmi i piatti del pranzo o stendere i panni ecco.......................!!!

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    1. Fargli trovare le cose da fare dopo una giornata di lavoro no ovviamente, ma se dopo cena io metto a letto i bimbi e lui si siede sul divano io magari scendo alle nove e mezzo e ho ancora tutto da fare, se invece la cucina l' ha sistemata lui ci possiamo sedere sul divano insieme.. A maggior ragione se si lavora in due, fai insieme e finisci prima. A me sembra normale. Anche perché mio marito arrivasse a casa si sedesse a tavola per poi spostarsi al bagno, al divano e al letto.. Ecco non sarebbe più marito. Sarò anche casalinga ma non la serva di nessuno.

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    2. Io a volte sparecchio al volo e lascio la cucina come sta..mi siedo con lui e faccio il giorno dopo!!! Oppure se lui legge la favola ai figli gestisco la cucina..ultimamente si ê molto rilassato se chiedo fa senno zero..nemmeno sparecchiare..e io sn d'accordo con te casalinga..non serva eppure non ne esco e mi sento sempre in dovere d far tutto e non farlo stancare..ma sono problemi miei so che nn e giusto..

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    3. Lavorare in casa non significa essere a servizio di figli e marito. Concordo con ilmondorotola, se così fosse, non sarebbe più marito

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  9. no certo io a questo punto devo ammettere che sono la serva!!!sto cercando di educare i miei figli maschi ecco ma il marito fa quello che hai descritto tu qui sopra in linea di massima!eccezione è sparecchiare o buttare spazzatura o apparecchiare e poi io personalmente conti alla mano non posso permettermi nessuno.................!

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    1. Siamo in tanti a non potersi permettere un aiuto, però così no, la serva poi!! inaccettabile. E poi già che dici "educo i figli maschi". Educo i figli, punto. Iniziamo noi a non fare distinzioni di genere per prime!!!

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  10. Io sono "di base" d'accordo con te, però faccio parte del gruppo di chi piuttosto che aspettare i tempi altrui preferisce fare da sè. Questo, unito al fatto che oggettivamente mio marito lavora più di me, fa sì che la maggior parte delle responsabilità domestiche siano mie. Mi pesa? Un po'. Ma non considero mio marito un pessimo marito per questo.

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