lunedì 11 aprile 2016

#bastatacere

Stamattina ho letto questo.

Se anche voi avete storie da raccontare condividetele. Credo che certe barbarie non dovrebbero essere nemmeno immaginate.

Detto questo, credo che sia necessario distinguere violenze che si subiscono durante il parto o il travaglio e divergenze di opinione.

I miei parti non sono stati facili, eppure non ritengo di dovermela prendere con il personale medico, che tranne qualche eccezione è stato ineccepibile. Le ostetriche del mio ospedale in particolare sono splendide, tutte, e di una dolcezza estrema.
Con il primo figlio, peso 4060 gr, 28h di travaglio, mi è stata praticata l'episiotomia, e non mi hanno avvertito, non la ritengo una violenza, hanno fatto il loro lavoro.
Con la seconda bimba il travaglio è stato molto veloce, sembrava tutto perfetto ma non voleva uscire e avevo un dolore fortissimo all'osso sacro, non riuscivo neppure a sedermi, hanno deciso per un cesareo, non la ritengo una violenza, hanno fatto ciò che ritenevano più giusto, ho poi scoperto che era cefalica ma dal lato sbagliato, la sua nuca spingeva sul mio osso sacro (in parole povere).

Con l'hashtag  bastatacere ho letto cose veramente orribili, ma credo che tutte le mamme dovrebbero differenziare la vera violenza ostetrica da ciò che una persona si immagina quando entra in ospedale. Anche se non è facile quando si entra in ospedale ci si dovrebbe affidare alla conoscenza e preparazione di chi troviamo, certi che faranno il meglio per noi e per i nostri figli. Quindi, per favore, non paragonate la risata per l'uso di un medicinale omeopatico (che io uso, e ho usato senza rendere conto al ginecologo) a un taglio cesareo fatto male, ad una episiotomia eccessiva, alla negazione di vedere il bambino o all'anestesia totale non necessaria. Non paragonate il fare la cacca, cosa normalissima durante il travaglio, anche nel 2016 e non assolutamente dipendente dal personale medico, al lasciare nella stessa stanza mamme in travaglio e in aborto, alla manovra kristeller o al non ascolto della partoriente sui suoi bisogni fisiologici di fame, sete o posizione da tenere.

Arriviamo in ospedale informate ma non credendo di avere una laurea in medicina in tasca.
In Italia ci sono molti ospedali che seguono politiche diverse, quando ci è possibile informiamoci prima, e scegliamo quello che ci è più affine.
Quando siamo in ospedale chiediamo, arrabbiamoci, otteniamo spiegazioni a tutti i costi, pretendiamo, confrontiamoci ma non sostituiamoci al personale medico.

SE PERO' SUCCEDE QUALCOSA CHE NON DOVREBBE SUCCEDERE ALLORA PARLIAMONE, E NON SPARLIAMONE, DIFFONDIAMO E CONDIVIDIAMO, E QUANDO CI SARA' CONSENTITO DENUNCIAMO
 PERCHE' QUESTE COSE NON DEVONO ACCADERE MAI PIU'









3 commenti:

  1. Io con la prima ho avuto un cesareo regalato, con il secondo un parto naturale fortemente voluto.
    Quindi mi sono informata..e mi si è aperto un mondo. Non è che si prenda la laurea in medicina su google ma ti si aprono gli occhi. Il mio secondo parto l' ho vissuto molto meglio anche perché ero consapevole dei miei diritti che la prima volta non sapevo nemmeno di avere.
    Io dico informatevi donne!

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  2. Esatto, informarsi si e molto, ma affidarsi poi a chi è più preparato!

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  3. Mamma mia...Io non ho avuto un bel parto si erano un po' troppo fisati che dovesse nascere naturalmente, ma il bambino non scendeva...dopo 17 ore di travaglio e dolori si è arrabbiato il Tato dicendo che si sarebbero assunti le loro responsabilità...Io stavo tranquilla ma dolorante perché avevo il tracciato attaccato e il cuore era regolare...Pero' tutta gente carinissima e disponibile prima durante e dopo!
    La politica nel nostro ospedale è piu' parti naturali...Ma io sono ricorsa al cesareo...E va bene lo stesso l'importante è che vada tutto bene!

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